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Le tre vite della gatta Tomasina
Articolo a cura di Rosa Maria Garofalo

Le tre vite della gatta Tomasina (The Three Lives of Thomasina) è un film del 1964 della Disney, diretto dal regista Don Chauffey.
Il film è basato su un soggetto cinematografico di Paul Gallico tratto dal suo romanzo Thomasina.

Trama del film

In un villaggio (non specificato nel film) della Scozia nel 1912 è ambientato il film Le tre vite della gatta Tomasina; i personaggi principali sono: il medico veterinario Andrew McDhui, la sua bambina di sette anni di nome Mary e Tomasina, una grossa gatta color rosso tabby.
Tomasina è anche la voce narrante del film.
Altri personaggi secondari ma importanti nel film sono la governante di casa McDhui, il sacerdote della locale chiesa e una giovane donna di nome Lory McGregor, ritenuta una strega dai bambini del villaggio.
Gli abitanti del villaggio invece pensano che la donna sia una pazza perché vive da eremita nel bosco.
Il dottor McDhui, dopo la morte della moglie, è diventato scontroso, poco gentile e incapace di provare e dimostrare affetto ai familiari e alle persone in generale, ma anche verso gli animali che cura.
Una delle prime scene del film ci mostra il modo scortese e senza tatto con cui il veterinario dichiara a una dolce vecchietta che il suo cane di sedici anni, ormai anziano e malato, va assolutamente soppresso, rattristando in questo modo la poveretta.
La gatta Tomasina ha l’abitudine di scappare di notte dalla casa McDhui per fare i suoi giretti nel mercato che si tiene nel villaggio, e purtroppo rimane ferita in un incidente.
Mary chiede a suo padre di curare la sua gatta presentandosi direttamente nel suo studio mentre quest’ultimo sta operando un cane, il veterinario risponde in malo modo alla figlia, e si rifiuta di curare l’animale perché è infettato dal tetano e quindi ordina al suo assistente di sopprimere Tomasina.
Naturalmente l’assistente colpito dal dolore della bimba, di nascosto dal suo datore di lavoro, decide di non sopprimere la gatta.
Mary è distrutta dal dolore e dall’incomprensione del padre e, insieme ai suoi amichetti, decide di fare un funerale alla sua gatta nel bosco.
Poco prima di seppellirla, entra in scena Lory e i bambini, spaventati perché la ritengono una strega, scappano abbandonando il corpo di Tomasina.
Nel frattempo, la gatta che ha perso una delle sue nove vite, viaggia nel fantastico paradiso della dea Bastet, la divinità gatta per gli antichi Egizi.
Lory raccoglie Tomasina, si accorge che la gatta non è morta e quindi la porta a casa sua per curarla; inizia così la seconda vita della gatta Tomasina.
Gli amichetti di Mary cominciano a spargere calunnie contro il veterinario affinché gli abitanti del villaggio non vadano più da lui per far curare i propri animali domestici, ritenendo il padre di Mary un assassino di animali.


Il film ci fa capire che la calunnia non parte inizialmente dai bambini ma dal nonno di uno di loro e, pensando di fare una cosa giusta, i bambini spargono le calunnie come una cancrena per l’intero villaggio.
Il veterinario nel frattempo venuto a conoscenza dei pettegolezzi a suo carico decide di conoscere Lory perché un allevatore, rifiutandosi di far curare le sue mucche da lui, menziona che la ragazza è più brava nel curare gli animali e lo fa anche gratis.


McDhui e Lory si conoscono finalmente, scatta immediatamente una forte simpatia fra i due, familiarizzano e insieme curano diversi animali feriti, utilizzando sia la scienza del veterinario, sia la capacità di Lory di entrare empaticamente in sintonia con gli animali.
Il rapporto tra Mary e suo padre peggiora e la bambina diventa apatica tanto che il padre è costretto a chiedere aiuto al sacerdote della locale chiesa.
Nemmeno il sacerdote riesce a consolare Mary perché la bambina rivuole la sua gatta.
Il padre prova a portare un cucciolo di cane a Mary, ma niente da fare, la bimba è arrabbiata e rivuole la sua Tomasina.
Nel film il sacerdote rimprovera il veterinario per il suo fare scontroso e per la sua mancanza di amore verso gli altri e anche verso gli animali.
McDhui si giustifica perché da quando ha perso la sua amata moglie, non ha più voglia di vivere, non crede più in Dio e l’unica cosa che lo mantiene in vita è la sua bambina.
I ragazzini amici di Mary intanto capiscono che Lory è una brava persona, un po’ strana perché ha scelto di vivere in un modo diverso dagli altri ma con un cuore grande verso gli animali e gli esseri umani.
Una notte tempestosa Tomasina inspiegabilmente ritorna davanti alla finestra della cameretta di Mary, la bimba se ne accorge e apre la finestra ma non riesce a prendere la sua gatta, allora va fuori per strada sotto la pioggia battente ma cade per terra.
Il padre la trova, la riporta a casa ma la bimba si ammala gravemente.
Nel villaggio arriva un circo con gli animali e la sera dello spettacolo, tutto il paese è lì ad assistere; invece, Lory che ama gli animali e li vede incatenati e sofferenti, decide di liberarli.
Il proprietario del circo, un uomo grande, grosso e pure malvagio, scopre Lory e la prende a frustate.
Per fortuna che gli spettatori, tra cui il veterinario, odono le grida di aiuto della ragazza, la salvano ma scoppia una rissa generale che termina quando scoppia un incendio.
Il circo è accusato di maltrattare gli animali e sarà bandito per sempre dal villaggio.
Mary non guarisce, ci vuole solo un miracolo e il sacerdote invita il padre a mostrare fede in Dio pregando per la guarigione della bambina.
Accade il miracolo, Tomasina come spinta da una forza misteriosa va di nuovo davanti alla finestra della cameretta di Mary, e si ricorda immediatamente che la bimba malata è la sua amata padroncina.
Il padre di Mary riesce a prendere la gatta e la mette vicino a Mary, che sentendo il miagolio di Tomasina, apre gli occhi e riconosce la sua amata gatta.
Il film termina felicemente come nelle fiabe: Mary guarisce, il veterinario e Lory si sposano.
Tomasina inizia così una nuova vita, la terza, che vede riunite le famiglie (Andrew McDhui, Mary e Lory) che aveva avuto nelle sue vite precedenti.

Qual e’ il messaggio di questo vecchio film?

Ci sono molte chiavi di lettura, si va dal difficile rapporto tra un genitore single e una figlia, alle maldicenze che possono rovinare la reputazione di una persona o di un professionista, al maltrattamento degli animali da parte dei proprietari e del personale del circo, all’amore che lega un bambino al suo animale domestico.
Per quanto riguarda il maltrattamento degli animali, fa piacere sapere che già nel lontano 1964 c’era una certa sensibilità verso quest’argomento e che tanta strada è stata fatta da quella data in tutto il mondo.
Invece cosa possiamo dire sul detto popolare che afferma: i gatti hanno sette o addirittura nove vite?
Sappiamo benissimo che non è così, i gatti hanno una vita sola, come del resto tutti gli esseri viventi su questo pianeta. È un detto nato sulla particolare capacità che hanno i gatti di atterrare sulle quattro zampe, anche se cadono da altezze elevate.
Ovviamente se un gatto precipita da un palazzo molto alto, non ha scampo e muore.
Il nostro amato felino, comunque, se è curato molto bene, sottoposto a controlli, visite veterinarie e vaccinazioni, profilassi contro le zecche e le pulci, sana alimentazione, messa in sicurezza dei luoghi in cui vive, ha la possibilità di vivere fino a venti anni di età.

Note: per chi volesse guardare questo film, lo può trovare su YouTube in lingua originale.