In questo articolo parlerò di come si dovrebbe svolgere una adozione, di quali sono le figure che vi possono aiutare e su cui fare riferimento, ma soprattutto cercherò di fare diverse riflessioni.
Per iniziare vorrei evidenziare la definizione esatta del vocabolario Treccani della parola “adottare”, perché credo che l’etimologia delle parole sia importante.
“[dal lat. adoptare, comp. di ad– e optare «desiderare, scegliere»] (io adòtto, ecc.).
1- “prendere come proprio il figlio di altri mediante adozione: istituto giuridico che consente di formare una filiazione civile, che sorge cioè non già per vincolo di sangue, ma per un rapporto giuridico costituito mediante il consenso di un adottante e di un adottato, con le forme e le condizioni stabilite dalla legge.
2- fenomeno etologico per il quale gli adulti di determinate specie possono adottare come propria e allevare la prole di altri esemplari della stessa specie o di specie diverse.”
Vorrei far notare, alcune parole che hanno insite dei concetti fondamentali tra cui “scegliere, desiderare” e “formare una filiazione”.
Usando queste parole come punto di partenza vorrei porre l’attenzione su alcune domande:
Si sceglie perché si desidera, quindi perché non si cerca di scegliere bene prendendosi il tempo necessario? Perché non si cerca di scegliere un cane in modo da condividere in modo sereno una vita insieme? Che cosa si deve fare per ottenere questo risultato?
Andiamo con ordine.
Come educatore e istruttore, purtroppo mi è capitato molto raramente che una famiglia mi chiamasse prima di adottare un cane, invece nel 90% dei casi mi consultano quando hanno già l’animale a casa e le motivazioni per cui vengo contattata sono le più disparate, ma riconducono ad una sola “l’animale adottato non si è conformato allo stile di vita e alle abitudini della famiglia e “intralcia” il normale svolgere della vita quotidiana della stessa”.
Perché accade questo?
Accade perché fondamentalmente si è proceduto all’adozione senza bilanciare ciò che il cuore ha fatto trasparire e quindi dall’emozione che è trasalita dalla vista di una foto e ciò che la ragione avrebbe dovuto suggerire. Anzi a volte si agisce sull’onda della sola emotività. ma un cane è per sempre e quindi credo che si dovrebbe ascoltare anche la parte di noi che ci fa fare delle considerazioni con la Ratio (ragióne s. f. [lat. ratio –onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme la facoltà che guida a ben giudicare, a discernere cioè il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto, il bene e il male, alla quale si attribuisce il governo o il controllo dell’istinto, delle passioni, degli impulsi, ecc.; può equivalere a giudizio, discernimento, logica).
Quindi come agire, quale è la modalità da seguire? Cercherò di esemplificare enunciando le fasi che creano un iter da seguire.
LE FASI
Fase 0 – prendersi del tempo per una auto analisi: bisogna porsi delle domande.
Perché si vuole un cane? Si conduce una vita consona alla vita che dovrebbe svolgere un cane? (la giornata quotidiana, i tempi, le modalità ecc.). Sarò in grado, con la vita che conduco ora, di adempiere a tutti i fabbisogni primari e secondari della sua vita? Avrò le risorse per farlo? (tempo, denaro, risorse emotive e mentali ecc.).
Se a tutte queste considerazioni avete risposto “sì” con consapevolezza allora potete procedere.
Le altre Fasi: primo contatto (con la struttura, associazione, organizzazione, ecc.), il questionario, il pre-affido, la conoscenza ed il percorso con il cane presso il canile o struttura di riferimento, l’accoglienza e inserimento in famiglia (il percorso post- adozione).
Fase 1 Primo contatto, il questionario, il pre-affido.
La prima cosa da fare, quando avete le idee chiare è informarsi di quali strutture, canili o rifugi, avete vicino a casa e nella regione e prendere appuntamento per un colloquio. Scegliere un cane a caso in base all’aspetto fisico con un click su internet, non è quello che consiglio perché molto spesso non si sa che profilo ha quel cane, non si sa bene la sua storia ed entrano in gioco tutta una serie di vicende che potrebbero poi complicare la vostra vita insieme.
Bisogna considerare che quel soggetto che voi avete scelto ha una Sua ontogenesi (storia personale) ed anche se ha l’aspetto fisico che vorreste, può essere che non sia l’animale adatto a voi. Quindi affidatevi a operatori della struttura formati che vi possono consigliare dopo un colloquio approfondito. Bisogna considerare età, carattere, taglia, filogenesi, ontogenesi dell’individuo che avete davanti.
Per abbreviare le tempistiche potete affidarvi ad un educatore o istruttore cinofilo che vi aiuti a trovare il cane in una struttura del territorio in quanto, molto spesso, noi del settore abbiamo molti contatti, con molte strutture, e abbiamo la possibilità di accorciare le tempistiche per la ricerca del cane che fa per voi e poi darvi l’indicazione della struttura alla quale riferirvi.
Se per caso il cane arriva da un privato occorre sempre fare una valutazione del soggetto in modo da non avere sorprese dopo.
Fase 2 – la conoscenza ed il percorso con il cane presso il canile.
Quando avete incontrato il cane, inizierà una fase di conoscenza presso la struttura, è una fase molto importante perché qui si getteranno le basi per la futura relazione e la vostra vita insieme. Non so dire quanti incontri ci vorranno dipende dai casi, ma di sicuro dovrete seguire le indicazioni degli operatori della struttura. In questa fase è molto importante essere guidati anche da esperti e professionisti del settore che vi accompagneranno nella struttura per iniziare a relazionarvi con l’animale nonché anche accompagnare il cane per la conoscenza della vostra casa.
Fase 3 – Tempo con il cane a casa.
Dopo che il cane avrà conosciuto casa vostra e quando il professionista avrà visto che il cane è pronto e le tempistiche saranno consone anche per voi, programmate il giorno e il periodo che sarete a casa in ferie o comunque avrete del tempo da dedicare al cane (se siete in smart working sarete comunque impegnati). Durante l’inserimento ed i primi tempi vi consiglio sempre di affidarvi ad una figura di riferimento, educatore o istruttore cinofilo, in modo da gestire con cura le varie fasi della vita con il vostro nuovo amico.
Esiste anche la possibilità di poter adottare un cane che proviene da lontano ma si deve progettare con determinati accorgimenti.
Il percorso che ho descritto precedentemente va rivisto e quindi, in questo caso, ci deve essere stata una valutazione del cane fatta da un professionista (educatore o istruttore di provata esperienza) sul sito di partenza del cane. Poi ci sarà nel frattempo un colloquio di preaffido fatto qui, i 2 professionisti (o volontari) collaboreranno per capire se le esigenze del cane coincidono con la vita della famiglia. Far arrivare il cane con una staffetta che rispetti tutti i canoni di benessere etologici e tecnici del trasporto che servono per il cane, avere una struttura qui che accolga il cane dopo il viaggio, per poi fare il vostro percorso insieme come detto sopra. Questo è l’ideale.
Perché se questo non avviene ci saranno dei contrasti e non ci sarà la serenità di iniziare una vita insieme. E mi domando perché complicarvi la vita?
Adottare un cane è una azione che cambia la vita e la cambierà anche a quella creatura per sempre. Scegliere un cane dal solo aspetto fisico e fare click su internet e fare arrivare il cane con una staffetta qualsiasi senza sapere niente di quel soggetto che incontrerete, credo sia veramente crudele. Saper scegliere anche a quale associazione affidarsi, a quale educatore e/o istruttore affidarsi è importante.
Ci sono tante associazioni e strutture serie che vi possono aiutare e ci sono tanti cani che aspettano una adozione, basta avere pazienza e rispettare le fasi prima enunciate.
Quello che raccomando sempre è diffidare di chi non vi fa domande e vi dice che l’amore basta per una adozione, poi cerca di convincervi a prendere un cane in pochi giorni: non credo l’amore basti per un inizio di relazione con un altro essere vivente di cui non si sa nulla.
Troppe volte ho visto cani riportati al canile dopo soli 7 o 15 giorni che erano arrivati qui, e allora mi domando cosa si poteva fare per quel cane? L’amore vero è lasciare da parte l’egoismo e riconoscere l’altro, come essere che ha un fisico una mente ed emozioni, riconoscere che abbiamo davanti un individuo che ha le sue esigenze e che va rispettato.
La vita con un cane o più cani, è arricchente perché si può veramente imparare molto da loro, è un’avventura meravigliosa che migliora la nostra vita, da sempre l’uomo ha vissuto con il cane, quindi perché non fare in modo che questa esperienza sia serena fin da subito?
Creare un rapporto di fiducia fin da subito è importante; porci nelle condizioni di osservare senza giudicare e imparare a comunicare bene con il nostro amico cane, getta le basi per una relazione equilibrata, empatica e serena, dove il reciproco scambio sarà arricchente per entrambi.
L’uomo, secondo me dovrebbe porsi nei confronti della Natura in modo umile: osservare una specie che da 15000-30000 anni convive con noi, passa per il non-giudizio e fa in modo di comprendere l’evoluzione dell’Homo Sapiens Sapiens.