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Gatto con topo, quadro di Antonio Ligabue

Articolo a cura di Rosa Maria Garofalo

Gatto con topo di Antonio Ligabue (1899 – 1965) è un’opera, datata tra il 1956 e il 1962, è realizzata con colori a olio su faesite, misura circa 52,5 × 62,4 cm ed è firmata dall’artista.

Rappresenta un gatto tigrato che tiene tra le fauci un topo, l’ambientazione è in aperta campagna. Il quadro fa parte di una collezione privata.

Analisi dell’opera


Antonio Ligabue, Gatto con topo, 1952-1962. Uso consentito ai sensi dell’art. 70 LdA per finalità di critica e divulgazione. Fonte: Finarte

Rappresenta un gatto tigrato che tiene tra le fauci un topo, l’ambientazione è in aperta campagna e il gatto cammina verso sinistra. Sul terreno s’intravedono anche coleotteri e, sullo sfondo, un paesaggio con un canale e alcune abitazioni tra gli alberi.

Ligabue utilizzava supporti economici come pannelli di masonite o faesite, e dipingeva con impasti densi, potenti e densamente colorati.

Il contrasto tra i toni freddi del paesaggio (blu, verdi saturi) e quelli caldi del suolo e del mantello del gatto creano una luce vibrante, sottolineata da una fascia orizzontale color giallo tenue. La composizione orizzontale valorizza la figura del gatto, posta in primo piano, quasi a dominare lo spazio; l’osservatore è idealmente posto all’altezza dell’animale stesso.

Ligabue non si limita a rappresentare fedelmente la natura: comunica una tensione emotiva intensa. Negli animali — e nel gatto in particolare — l’artista s’identificava profondamente, a volte canalizzando su di loro il proprio malessere e la propria irrequietezza.

Dipingere era per l’artista quasi una trasformazione rituale: Ligabue “diventava” l’animale che rappresentava.

Gatto con topo è un’opera che unisce forza visiva e pathos espressivo. Con pennellate vibranti e una prospettiva diretta, Ligabue trasfigura un semplice momento osservativo in un rituale emotivo: il gatto non gioca, ma incarna uno stato d’animo intenso, quasi primordiale. Un piccolo grande capolavoro della pittura, che racconta tanto dell’artista quanto della scena rappresentata.

Considerazioni

Nel suo quadro Ligabue, rappresenta il gatto come simbolo d’indipendenza, prontezza e istinto naturale. L’artista ci mostra il gatto per quello che è, nel suo ambiente naturale, con la sua natura di predatore.

Questa non è una crudeltà gratuita, ma una verità biologica e istintiva: il gatto è un cacciatore nato, e fa parte della sua identità da migliaia di anni.

Non si può (e non si deve) cancellare o negare quest’aspetto, perché significherebbe togliere al gatto una parte essenziale della sua essenza.

In chiave positiva, questo quadro ci ricorda che amare un animale significa accettarlo per intero, anche nei lati che non coincidono con la nostra sensibilità. La natura non è giusta o sbagliata, ma semplicemente è: ogni creatura ha il proprio ruolo e le proprie abilità.

Nel quadro Gatto con topo, quindi, Antonio Ligabue ritrae il felino nel pieno della sua natura: un cacciatore attento, rapido e libero.

Il nostro amico a quattro zampe è fatto cosi e lo dobbiamo amare per quello che è, in lui vivono fierezza, mistero e istinto, qualità che affascinano da sempre artisti e amanti dei gatti.


CREDITI IMMAGINE COPERTINA: Foto di Ottó da Pixabay