loader image
L’isola dei cani
Articolo a cura di Rosa Maria Garofalo
L’Isola dei Cani è un film d’animazione del 2018, di produzione tedesca e statunitense.
Il film, scritto e diretto dal famoso regista Wes Anderson, celebre per la sua eccentricità e per il suo inconfondibile stile cinematografico, ci narra una storia ambientata in un futuro distopico in Giappone.
Il film è complesso e particolare, come nello stile del regista e tratta un argomento adatto a sensibilizzare l’opinione pubblica verso il maltrattamento dei cani.

Breve trama del film

Nell’anno 2038 un’epidemia d’influenza canina colpisce tutti i cani in Giappone e Kobayashi, sindaco dell’immaginaria città di Megasaki, una persona arrogante e autoritaria, firma un decreto che bandisce tutti i cani della città per prevenire la diffusione della pandemia.
I cani sono posti in quarantena su un’isola di rifiuti, nonostante il capo del Partito della Scienza, il professor Watanabe, è vicino alla creazione di un antidoto.
Il sindaco ha un nipote adottivo, Atari Kobayashi e il primo cane a essere trasferito sull’isola è proprio il cane di suo nipote, di nome Spots.
Atari, dopo la deportazione del suo cane, vuole raggiungere a tutti i costi l’isola per riprenderselo e cosi decide di rubare un piccolo aeroplano.
Purtroppo precipita sull’isola e qui incontra cinque cani: Rex, Duke, King, Boss e Chief, il loro capo.
Tutti i cani, tranne Chief, decidono di aiutare il ragazzo a ritrovare il suo amato animale.
Dopo varie peripezie sull’isola, comprendono che Spots può essere ancora vivo, ma nel frattempo il sindaco, venuto a conoscenza della sparizione del nipote, invia degli uomini e un cane-robot per riportare Atari a casa.
I cani amici di Atari, compreso il riluttante Chief, impediscono il sequestro del ragazzo e, per decidere il da farsi, consultano Jupiter e Oracle, due cani anziani che forniscono delle indicazioni al gruppo per trovare Spots, ma li mettono anche in guardia sul famigerato gruppo dei cani cannibali.
Nel frattempo, il professor Watanabe riesce a terminare la preparazione dell’antidoto contro l’influenza canina, ma muore a causa di sushi avvelenato preparato dagli uomini del sindaco.
Un altro personaggio del film è una studentessa americana amica di Atari, Tracy Walker, la quale sospetta che ci sia in ballo una cospirazione e si mette alla ricerca di prove per denunciare il sindaco per il maltrattamento dei cani.
Tracy va a confrontarsi con Yōko Ono, l’ex assistente di Watanabe, la quale conferma la teoria sulla macchinazione del sindaco contro i cani e le affida l’ultima fiala di antidoto rimasto.
Nel frattempo Atari e Chief incontrano i famigerati cani cannibali, e scoprono che non sono per nulla cannibali e neanche selvaggi. Devono la loro pessima reputazione di cannibali al fatto di aver mangiato il loro capo branco morto, e lo avevano fatto a malincuore perché affamati e in pericolo di vita.
I cani cannibali hanno liberato e accolto Spots che riesce finalmente a raggiungere Atari e a rivelare a Chief che sono entrambi fratelli.
Spots spiega di essere diventato il capo branco e che si è accoppiato, la sua partner aspetta una cucciolata e si accorda con Chief affinché quest’ultimo possa prendere il suo posto come compagno di Atari.
Atari e i suoi amici cani sfuggono a un altro attacco degli uomini di Kobayashi e sono avvertiti da un gufo che il sindaco sta pianificando lo sterminio di massa di tutti i cani dell’isola.
Atari costruisce un’imbarcazione di fortuna con la quale ritorna a Megasaki, portando con sé Spots, il gruppo di Chief e un gran numero di cani dell’isola per raggiungere il sindaco e fermarlo in tempo.
Durante la cerimonia per dare il via allo sterminio dell’Isola dei Cani, Tracy e il suo gruppo salgono sul palco e presentano le prove della cospirazione di Kobayashi, tra cui impedire la sperimentazione per curare tutti i cani. Atari e i suoi amici cani giungono anch’essi alla cerimonia e Tracy somministra l’antidoto a Chief, rivelando a tutti che funziona.
Il braccio destro del sindaco, il lugubre Domo vuole sterminare i cani, nonostante il sindaco abbia cambiato idea e preme il pulsante per attuare lo sterminio di massa.
Sindaco e nipote si scontrano con Domo in una furiosa lotta, con l’intervento anche di Spots.
Lo sterminio è fermato grazie all’intervento di un hacker amico di Atari e l’arma biologica per uccidere i cani è usata contro gli addetti allo sterminio.
Purtroppo Atari e Spots rimangono gravemente feriti, Atari perde un rene e Spot un occhio.
Il sindaco decide di donare un proprio rene al nipote, poiché Atari aveva già un rene solo a causa delle ferite riportate nell’incidente stradale quando perse i genitori.
Il film termina con la guarigione di Atari, la sua elezione a sindaco di Megasaki e permette a tutti i cani di essere reintegrati di nuovo nella società.
Il sindaco e i suoi alleati finiscono finalmente tutti in carcere.
Tracy si fidanza con Atari, Chief e Nutmeg si mettono insieme, ed entrambi diventano la guardia del ragazzo. A Spots è eretta una statua in suo onore, ma nel finale si scopre che è stato curato dalle ferite e vive nascosto, con la sua compagna e i loro cuccioli, in un santuario sotto la residenza di Kobayashi.

Considerazioni

Il film per certi versi è molto crudo, infatti, negli Usa è vietato ai minori di 13 anni non accompagnati da un adulto e forse sarebbe consigliabile la presenza di un genitore per guardare il film insieme ai propri figli se è trasmesso in televisione oppure nelle varie piattaforme a pagamento.
Il maltrattamento dei cani non è un malcostume solo italiano, in molti paesi del mondo sono maltrattati.
Si va dal considerarli impuri per certe culture oppure addirittura in altri paesi sono considerati animali di cui cibarsi.
Anche in Europa non siamo messi meglio: tra combattimenti clandestini di cani e maltrattamenti e abusi vari, tra cui il traffico illecito di cuccioli di razza.
Le leggi ci sono per impedire traffici illeciti, maltrattamenti e combattimenti clandestini di cani, ma molto dipende dalla coscienza collettiva delle persone di un dato paese o comunità.
Si spera che un giorno non molto lontano possa finire il maltrattamento sui cani, e anche su tutti gli animali.